871 lines
		
	
	
		
			36 KiB
		
	
	
	
		
			ReStructuredText
		
	
	
	
	
	
			
		
		
	
	
			871 lines
		
	
	
		
			36 KiB
		
	
	
	
		
			ReStructuredText
		
	
	
	
	
	
.. include:: ../disclaimer-ita.rst
 | 
						|
 | 
						|
.. note:: Per leggere la documentazione originale in inglese:
 | 
						|
	  :ref:`Documentation/kernel-hacking/hacking.rst <kernel_hacking_hack>`
 | 
						|
 | 
						|
:Original: :ref:`Documentation/kernel-hacking/hacking.rst <kernel_hacking_hack>`
 | 
						|
:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
 | 
						|
 | 
						|
.. _it_kernel_hacking_hack:
 | 
						|
 | 
						|
=================================================
 | 
						|
L'inaffidabile guida all'hacking del kernel Linux
 | 
						|
=================================================
 | 
						|
 | 
						|
:Author: Rusty Russell
 | 
						|
 | 
						|
Introduzione
 | 
						|
============
 | 
						|
 | 
						|
Benvenuto, gentile lettore, alla notevole ed inaffidabile guida all'hacking
 | 
						|
del kernel Linux ad opera di Rusty. Questo documento descrive le procedure
 | 
						|
più usate ed i concetti necessari per scrivere codice per il kernel: lo scopo
 | 
						|
è di fornire ai programmatori C più esperti un manuale di base per sviluppo.
 | 
						|
Eviterò dettagli implementativi: per questo abbiamo il codice,
 | 
						|
ed ignorerò intere parti di alcune procedure.
 | 
						|
 | 
						|
Prima di leggere questa guida, sappiate che non ho mai voluto scriverla,
 | 
						|
essendo esageratamente sotto qualificato, ma ho sempre voluto leggere
 | 
						|
qualcosa di simile, e quindi questa era l'unica via. Spero che possa
 | 
						|
crescere e diventare un compendio di buone pratiche, punti di partenza
 | 
						|
e generiche informazioni.
 | 
						|
 | 
						|
Gli attori
 | 
						|
==========
 | 
						|
 | 
						|
In qualsiasi momento ognuna delle CPU di un sistema può essere:
 | 
						|
 | 
						|
-  non associata ad alcun processo, servendo un'interruzione hardware;
 | 
						|
 | 
						|
-  non associata ad alcun processo, servendo un softirq o tasklet;
 | 
						|
 | 
						|
-  in esecuzione nello spazio kernel, associata ad un processo
 | 
						|
   (contesto utente);
 | 
						|
 | 
						|
-  in esecuzione di un processo nello spazio utente;
 | 
						|
 | 
						|
Esiste un ordine fra questi casi. Gli ultimi due possono avvicendarsi (preempt)
 | 
						|
l'un l'altro, ma a parte questo esiste una gerarchia rigida: ognuno di questi
 | 
						|
può avvicendarsi solo ad uno di quelli sottostanti. Per esempio, mentre un
 | 
						|
softirq è in esecuzione su d'una CPU, nessun altro softirq può avvicendarsi
 | 
						|
nell'esecuzione, ma un'interruzione hardware può. Ciò nonostante, le altre CPU
 | 
						|
del sistema operano indipendentemente.
 | 
						|
 | 
						|
Più avanti vedremo alcuni modi in cui dal contesto utente è possibile bloccare
 | 
						|
le interruzioni, così da impedirne davvero il diritto di prelazione.
 | 
						|
 | 
						|
Contesto utente
 | 
						|
---------------
 | 
						|
 | 
						|
Ci si trova nel contesto utente quando si arriva da una chiamata di sistema
 | 
						|
od altre eccezioni: come nello spazio utente, altre procedure più importanti,
 | 
						|
o le interruzioni, possono far valere il proprio diritto di prelazione sul
 | 
						|
vostro processo. Potete sospendere l'esecuzione chiamando :c:func:`schedule()`.
 | 
						|
 | 
						|
.. note::
 | 
						|
 | 
						|
    Si è sempre in contesto utente quando un modulo viene caricato o rimosso,
 | 
						|
    e durante le operazioni nello strato dei dispositivi a blocchi
 | 
						|
    (*block layer*).
 | 
						|
 | 
						|
Nel contesto utente, il puntatore ``current`` (il quale indica il processo al
 | 
						|
momento in esecuzione) è valido, e :c:func:`in_interrupt()`
 | 
						|
(``include/linux/preempt.h``) è falsa.
 | 
						|
 | 
						|
.. warning::
 | 
						|
 | 
						|
    Attenzione che se avete la prelazione o i softirq disabilitati (vedere
 | 
						|
    di seguito), :c:func:`in_interrupt()` ritornerà un falso positivo.
 | 
						|
 | 
						|
Interruzioni hardware (Hard IRQs)
 | 
						|
---------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Temporizzatori, schede di rete e tastiere sono esempi di vero hardware
 | 
						|
che possono produrre interruzioni in un qualsiasi momento. Il kernel esegue
 | 
						|
i gestori d'interruzione che prestano un servizio all'hardware. Il kernel
 | 
						|
garantisce che questi gestori non vengano mai interrotti: se una stessa
 | 
						|
interruzione arriva, questa verrà accodata (o scartata).
 | 
						|
Dato che durante la loro esecuzione le interruzioni vengono disabilitate,
 | 
						|
i gestori d'interruzioni devono essere veloci: spesso si limitano
 | 
						|
esclusivamente a notificare la presa in carico dell'interruzione,
 | 
						|
programmare una 'interruzione software' per l'esecuzione e quindi terminare.
 | 
						|
 | 
						|
Potete dire d'essere in una interruzione hardware perché in_hardirq()
 | 
						|
ritorna vero.
 | 
						|
 | 
						|
.. warning::
 | 
						|
 | 
						|
    Attenzione, questa ritornerà un falso positivo se le interruzioni
 | 
						|
    sono disabilitate (vedere di seguito).
 | 
						|
 | 
						|
Contesto d'interruzione software: softirq e tasklet
 | 
						|
---------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Quando una chiamata di sistema sta per tornare allo spazio utente,
 | 
						|
oppure un gestore d'interruzioni termina, qualsiasi 'interruzione software'
 | 
						|
marcata come pendente (solitamente da un'interruzione hardware) viene
 | 
						|
eseguita (``kernel/softirq.c``).
 | 
						|
 | 
						|
La maggior parte del lavoro utile alla gestione di un'interruzione avviene qui.
 | 
						|
All'inizio della transizione ai sistemi multiprocessore, c'erano solo i
 | 
						|
cosiddetti 'bottom half' (BH), i quali non traevano alcun vantaggio da questi
 | 
						|
sistemi. Non appena abbandonammo i computer raffazzonati con fiammiferi e
 | 
						|
cicche, abbandonammo anche questa limitazione e migrammo alle interruzioni
 | 
						|
software 'softirqs'.
 | 
						|
 | 
						|
Il file ``include/linux/interrupt.h`` elenca i differenti tipi di 'softirq'.
 | 
						|
Un tipo di softirq molto importante è il timer (``include/linux/timer.h``):
 | 
						|
potete programmarlo per far si che esegua funzioni dopo un determinato
 | 
						|
periodo di tempo.
 | 
						|
 | 
						|
Dato che i softirq possono essere eseguiti simultaneamente su più di un
 | 
						|
processore, spesso diventa estenuante l'averci a che fare. Per questa ragione,
 | 
						|
i tasklet (``include/linux/interrupt.h``) vengo usati più di frequente:
 | 
						|
possono essere registrati dinamicamente (il che significa che potete averne
 | 
						|
quanti ne volete), e garantiscono che un qualsiasi tasklet verrà eseguito
 | 
						|
solo su un processore alla volta, sebbene diversi tasklet possono essere
 | 
						|
eseguiti simultaneamente.
 | 
						|
 | 
						|
.. warning::
 | 
						|
 | 
						|
    Il nome 'tasklet' è ingannevole: non hanno niente a che fare
 | 
						|
    con i 'processi' ('tasks').
 | 
						|
 | 
						|
Potete determinate se siete in un softirq (o tasklet) utilizzando la
 | 
						|
macro :c:func:`in_softirq()` (``include/linux/preempt.h``).
 | 
						|
 | 
						|
.. warning::
 | 
						|
 | 
						|
    State attenti che questa macro ritornerà un falso positivo
 | 
						|
    se :ref:`botton half lock <it_local_bh_disable>` è bloccato.
 | 
						|
 | 
						|
Alcune regole basilari
 | 
						|
======================
 | 
						|
 | 
						|
Nessuna protezione della memoria
 | 
						|
    Se corrompete la memoria, che sia in contesto utente o d'interruzione,
 | 
						|
    la macchina si pianterà. Siete sicuri che quello che volete fare
 | 
						|
    non possa essere fatto nello spazio utente?
 | 
						|
 | 
						|
Nessun numero in virgola mobile o MMX
 | 
						|
    Il contesto della FPU non è salvato; anche se siete in contesto utente
 | 
						|
    lo stato dell'FPU probabilmente non corrisponde a quello del processo
 | 
						|
    corrente: vi incasinerete con lo stato di qualche altro processo. Se
 | 
						|
    volete davvero usare la virgola mobile, allora dovrete salvare e recuperare
 | 
						|
    lo stato dell'FPU (ed evitare cambi di contesto). Generalmente è una
 | 
						|
    cattiva idea; usate l'aritmetica a virgola fissa.
 | 
						|
 | 
						|
Un limite rigido dello stack
 | 
						|
    A seconda della configurazione del kernel lo stack è fra 3K e 6K per la
 | 
						|
    maggior parte delle architetture a 32-bit; è di 14K per la maggior
 | 
						|
    parte di quelle a 64-bit; e spesso è condiviso con le interruzioni,
 | 
						|
    per cui non si può usare.
 | 
						|
    Evitare profonde ricorsioni ad enormi array locali nello stack
 | 
						|
    (allocateli dinamicamente).
 | 
						|
 | 
						|
Il kernel Linux è portabile
 | 
						|
    Quindi mantenetelo tale. Il vostro codice dovrebbe essere a 64-bit ed
 | 
						|
    indipendente dall'ordine dei byte (endianess) di un processore. Inoltre,
 | 
						|
    dovreste minimizzare il codice specifico per un processore; per esempio
 | 
						|
    il codice assembly dovrebbe essere incapsulato in modo pulito e minimizzato
 | 
						|
    per facilitarne la migrazione. Generalmente questo codice dovrebbe essere
 | 
						|
    limitato alla parte di kernel specifica per un'architettura.
 | 
						|
 | 
						|
ioctl: non scrivere nuove chiamate di sistema
 | 
						|
=============================================
 | 
						|
 | 
						|
Una chiamata di sistema, generalmente, è scritta così::
 | 
						|
 | 
						|
    asmlinkage long sys_mycall(int arg)
 | 
						|
    {
 | 
						|
            return 0;
 | 
						|
    }
 | 
						|
 | 
						|
Primo, nella maggior parte dei casi non volete creare nuove chiamate di
 | 
						|
sistema.
 | 
						|
Create un dispositivo a caratteri ed implementate l'appropriata chiamata ioctl.
 | 
						|
Questo meccanismo è molto più flessibile delle chiamate di sistema: esso non
 | 
						|
dev'essere dichiarato in tutte le architetture nei file
 | 
						|
``include/asm/unistd.h`` e ``arch/kernel/entry.S``; inoltre, è improbabile
 | 
						|
che questo venga accettato da Linus.
 | 
						|
 | 
						|
Se tutto quello che il vostro codice fa è leggere o scrivere alcuni parametri,
 | 
						|
considerate l'implementazione di un'interfaccia :c:func:`sysfs()`.
 | 
						|
 | 
						|
All'interno di una ioctl vi trovate nel contesto utente di un processo. Quando
 | 
						|
avviene un errore dovete ritornare un valore negativo di errno (consultate
 | 
						|
``include/uapi/asm-generic/errno-base.h``,
 | 
						|
``include/uapi/asm-generic/errno.h`` e ``include/linux/errno.h``), altrimenti
 | 
						|
ritornate 0.
 | 
						|
 | 
						|
Dopo aver dormito dovreste verificare se ci sono stati dei segnali: il modo
 | 
						|
Unix/Linux di gestire un segnale è di uscire temporaneamente dalla chiamata
 | 
						|
di sistema con l'errore ``-ERESTARTSYS``. La chiamata di sistema ritornerà
 | 
						|
al contesto utente, eseguirà il gestore del segnale e poi la vostra chiamata
 | 
						|
di sistema riprenderà (a meno che l'utente non l'abbia disabilitata). Quindi,
 | 
						|
dovreste essere pronti per continuare l'esecuzione, per esempio nel mezzo
 | 
						|
della manipolazione di una struttura dati.
 | 
						|
 | 
						|
::
 | 
						|
 | 
						|
    if (signal_pending(current))
 | 
						|
            return -ERESTARTSYS;
 | 
						|
 | 
						|
Se dovete eseguire dei calcoli molto lunghi: pensate allo spazio utente.
 | 
						|
Se **davvero** volete farlo nel kernel ricordatevi di verificare periodicamente
 | 
						|
se dovete *lasciare* il processore (ricordatevi che, per ogni processore, c'è
 | 
						|
un sistema multi-processo senza diritto di prelazione).
 | 
						|
Esempio::
 | 
						|
 | 
						|
    cond_resched(); /* Will sleep */
 | 
						|
 | 
						|
Una breve nota sulla progettazione delle interfacce: il motto dei sistemi
 | 
						|
UNIX è "fornite meccanismi e non politiche"
 | 
						|
 | 
						|
La ricetta per uno stallo
 | 
						|
=========================
 | 
						|
 | 
						|
Non è permesso invocare una procedura che potrebbe dormire, fanno eccezione
 | 
						|
i seguenti casi:
 | 
						|
 | 
						|
-  Siete in un contesto utente.
 | 
						|
 | 
						|
-  Non trattenete alcun spinlock.
 | 
						|
 | 
						|
-  Avete abilitato le interruzioni (in realtà, Andy Kleen dice che
 | 
						|
   lo schedulatore le abiliterà per voi, ma probabilmente questo non è quello
 | 
						|
   che volete).
 | 
						|
 | 
						|
Da tener presente che alcune funzioni potrebbero dormire implicitamente:
 | 
						|
le più comuni sono quelle per l'accesso allo spazio utente (\*_user) e
 | 
						|
quelle per l'allocazione della memoria senza l'opzione ``GFP_ATOMIC``
 | 
						|
 | 
						|
Dovreste sempre compilare il kernel con l'opzione ``CONFIG_DEBUG_ATOMIC_SLEEP``
 | 
						|
attiva, questa vi avviserà se infrangete una di queste regole.
 | 
						|
Se **infrangete** le regole, allora potreste bloccare il vostro scatolotto.
 | 
						|
 | 
						|
Veramente.
 | 
						|
 | 
						|
Alcune delle procedure più comuni
 | 
						|
=================================
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`printk()`
 | 
						|
------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/linux/printk.h``
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`printk()` fornisce messaggi alla console, dmesg, e al demone syslog.
 | 
						|
Essa è utile per il debugging o per la notifica di errori; può essere
 | 
						|
utilizzata anche all'interno del contesto d'interruzione, ma usatela con
 | 
						|
cautela: una macchina che ha la propria console inondata da messaggi diventa
 | 
						|
inutilizzabile. La funzione utilizza un formato stringa quasi compatibile con
 | 
						|
la printf ANSI C, e la concatenazione di una stringa C come primo argomento
 | 
						|
per indicare la "priorità"::
 | 
						|
 | 
						|
    printk(KERN_INFO "i = %u\n", i);
 | 
						|
 | 
						|
Consultate ``include/linux/kern_levels.h`` per gli altri valori ``KERN_``;
 | 
						|
questi sono interpretati da syslog come livelli. Un caso speciale:
 | 
						|
per stampare un indirizzo IP usate::
 | 
						|
 | 
						|
    __be32 ipaddress;
 | 
						|
    printk(KERN_INFO "my ip: %pI4\n", &ipaddress);
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`printk()` utilizza un buffer interno di 1K e non s'accorge di
 | 
						|
eventuali sforamenti. Accertatevi che vi basti.
 | 
						|
 | 
						|
.. note::
 | 
						|
 | 
						|
    Saprete di essere un vero hacker del kernel quando inizierete a digitare
 | 
						|
    nei vostri programmi utenti le printf come se fossero printk :)
 | 
						|
 | 
						|
.. note::
 | 
						|
 | 
						|
    Un'altra nota a parte: la versione originale di Unix 6 aveva un commento
 | 
						|
    sopra alla funzione printf: "Printf non dovrebbe essere usata per il
 | 
						|
    chiacchiericcio". Dovreste seguire questo consiglio.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`copy_to_user()` / :c:func:`copy_from_user()` / :c:func:`get_user()` / :c:func:`put_user()`
 | 
						|
---------------------------------------------------------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/linux/uaccess.h`` / ``asm/uaccess.h``
 | 
						|
 | 
						|
**[DORMONO]**
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`put_user()` e :c:func:`get_user()` sono usate per ricevere ed
 | 
						|
impostare singoli valori (come int, char, o long) da e verso lo spazio utente.
 | 
						|
Un puntatore nello spazio utente non dovrebbe mai essere dereferenziato: i dati
 | 
						|
dovrebbero essere copiati usando suddette procedure. Entrambe ritornano
 | 
						|
``-EFAULT`` oppure 0.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`copy_to_user()` e :c:func:`copy_from_user()` sono più generiche:
 | 
						|
esse copiano una quantità arbitraria di dati da e verso lo spazio utente.
 | 
						|
 | 
						|
.. warning::
 | 
						|
 | 
						|
    Al contrario di:c:func:`put_user()` e :c:func:`get_user()`, queste
 | 
						|
    funzioni ritornano la quantità di dati copiati (0 è comunque un successo).
 | 
						|
 | 
						|
[Sì, questa interfaccia mi imbarazza. La battaglia torna in auge anno
 | 
						|
dopo anno. --RR]
 | 
						|
 | 
						|
Le funzioni potrebbero dormire implicitamente. Queste non dovrebbero mai essere
 | 
						|
invocate fuori dal contesto utente (non ha senso), con le interruzioni
 | 
						|
disabilitate, o con uno spinlock trattenuto.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`kmalloc()`/:c:func:`kfree()`
 | 
						|
-------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/linux/slab.h``
 | 
						|
 | 
						|
**[POTREBBERO DORMIRE: LEGGI SOTTO]**
 | 
						|
 | 
						|
Queste procedure sono utilizzate per la richiesta dinamica di un puntatore ad
 | 
						|
un pezzo di memoria allineato, esattamente come malloc e free nello spazio
 | 
						|
utente, ma :c:func:`kmalloc()` ha un argomento aggiuntivo per indicare alcune
 | 
						|
opzioni. Le opzioni più importanti sono:
 | 
						|
 | 
						|
``GFP_KERNEL``
 | 
						|
    Potrebbe dormire per librarare della memoria. L'opzione fornisce il modo
 | 
						|
    più affidabile per allocare memoria, ma il suo uso è strettamente limitato
 | 
						|
    allo spazio utente.
 | 
						|
 | 
						|
``GFP_ATOMIC``
 | 
						|
    Non dorme. Meno affidabile di ``GFP_KERNEL``, ma può essere usata in un
 | 
						|
    contesto d'interruzione. Dovreste avere **davvero** una buona strategia
 | 
						|
    per la gestione degli errori in caso di mancanza di memoria.
 | 
						|
 | 
						|
``GFP_DMA``
 | 
						|
    Alloca memoria per il DMA sul bus ISA nello spazio d'indirizzamento
 | 
						|
    inferiore ai 16MB. Se non sapete cos'è allora non vi serve.
 | 
						|
    Molto inaffidabile.
 | 
						|
 | 
						|
Se vedete un messaggio d'avviso per una funzione dormiente che viene chiamata
 | 
						|
da un contesto errato, allora probabilmente avete usato una funzione
 | 
						|
d'allocazione dormiente da un contesto d'interruzione senza ``GFP_ATOMIC``.
 | 
						|
Dovreste correggerlo. Sbrigatevi, non cincischiate.
 | 
						|
 | 
						|
Se allocate almeno ``PAGE_SIZE``(``asm/page.h`` o ``asm/page_types.h``) byte,
 | 
						|
considerate l'uso di :c:func:`__get_free_pages()` (``include/linux/gfp.h``).
 | 
						|
Accetta un argomento che definisce l'ordine (0 per per la dimensione di una
 | 
						|
pagine, 1 per una doppia pagina, 2 per quattro pagine, eccetra) e le stesse
 | 
						|
opzioni d'allocazione viste precedentemente.
 | 
						|
 | 
						|
Se state allocando un numero di byte notevolemnte superiore ad una pagina
 | 
						|
potete usare :c:func:`vmalloc()`. Essa allocherà memoria virtuale all'interno
 | 
						|
dello spazio kernel. Questo è un blocco di memoria fisica non contiguo, ma
 | 
						|
la MMU vi darà l'impressione che lo sia (quindi, sarà contiguo solo dal punto
 | 
						|
di vista dei processori, non dal punto di vista dei driver dei dispositivi
 | 
						|
esterni).
 | 
						|
Se per qualche strana ragione avete davvero bisogno di una grossa quantità di
 | 
						|
memoria fisica contigua, avete un problema: Linux non ha un buon supporto per
 | 
						|
questo caso d'uso perché, dopo un po' di tempo, la frammentazione della memoria
 | 
						|
rende l'operazione difficile. Il modo migliore per allocare un simile blocco
 | 
						|
all'inizio dell'avvio del sistema è attraverso la procedura
 | 
						|
:c:func:`alloc_bootmem()`.
 | 
						|
 | 
						|
Prima di inventare la vostra cache per gli oggetti più usati, considerate
 | 
						|
l'uso di una cache slab disponibile in ``include/linux/slab.h``.
 | 
						|
 | 
						|
:c:macro:`current`
 | 
						|
-------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/asm/current.h``
 | 
						|
 | 
						|
Questa variabile globale (in realtà una macro) contiene un puntatore alla
 | 
						|
struttura del processo corrente, quindi è valido solo dal contesto utente.
 | 
						|
Per esempio, quando un processo esegue una chiamata di sistema, questo
 | 
						|
punterà alla struttura dati del processo chiamate.
 | 
						|
Nel contesto d'interruzione in suo valore **non è NULL**.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`mdelay()`/:c:func:`udelay()`
 | 
						|
-------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/asm/delay.h`` / ``include/linux/delay.h``
 | 
						|
 | 
						|
Le funzioni :c:func:`udelay()` e :c:func:`ndelay()` possono essere utilizzate
 | 
						|
per brevi pause. Non usate grandi valori perché rischiate d'avere un
 | 
						|
overflow - in questo contesto la funzione :c:func:`mdelay()` è utile,
 | 
						|
oppure considerate :c:func:`msleep()`.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`cpu_to_be32()`/:c:func:`be32_to_cpu()`/:c:func:`cpu_to_le32()`/:c:func:`le32_to_cpu()`
 | 
						|
-----------------------------------------------------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/asm/byteorder.h``
 | 
						|
 | 
						|
La famiglia di funzioni :c:func:`cpu_to_be32()` (dove "32" può essere
 | 
						|
sostituito da 64 o 16, e "be" con "le") forniscono un modo generico
 | 
						|
per fare conversioni sull'ordine dei byte (endianess): esse ritornano
 | 
						|
il valore convertito. Tutte le varianti supportano anche il processo inverso:
 | 
						|
:c:func:`be32_to_cpu()`, eccetera.
 | 
						|
 | 
						|
Queste funzioni hanno principalmente due varianti: la variante per
 | 
						|
puntatori, come :c:func:`cpu_to_be32p()`, che prende un puntatore
 | 
						|
ad un tipo, e ritorna il valore convertito. L'altra variante per
 | 
						|
la famiglia di conversioni "in-situ", come :c:func:`cpu_to_be32s()`,
 | 
						|
che convertono il valore puntato da un puntatore, e ritornano void.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`local_irq_save()`/:c:func:`local_irq_restore()`
 | 
						|
--------------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/linux/irqflags.h``
 | 
						|
 | 
						|
Queste funzioni abilitano e disabilitano le interruzioni hardware
 | 
						|
sul processore locale. Entrambe sono rientranti; esse salvano lo stato
 | 
						|
precedente nel proprio argomento ``unsigned long flags``. Se sapete
 | 
						|
che le interruzioni sono abilite, potete semplicemente utilizzare
 | 
						|
:c:func:`local_irq_disable()` e :c:func:`local_irq_enable()`.
 | 
						|
 | 
						|
.. _it_local_bh_disable:
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`local_bh_disable()`/:c:func:`local_bh_enable()`
 | 
						|
--------------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/linux/bottom_half.h``
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
Queste funzioni abilitano e disabilitano le interruzioni software
 | 
						|
sul processore locale. Entrambe sono rientranti; se le interruzioni
 | 
						|
software erano già state disabilitate in precedenza, rimarranno
 | 
						|
disabilitate anche dopo aver invocato questa coppia di funzioni.
 | 
						|
Lo scopo è di prevenire l'esecuzione di softirq e tasklet sul processore
 | 
						|
attuale.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`smp_processor_id()`
 | 
						|
----------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/linux/smp.h``
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`get_cpu()` nega il diritto di prelazione (quindi non potete essere
 | 
						|
spostati su un altro processore all'improvviso) e ritorna il numero
 | 
						|
del processore attuale, fra 0 e ``NR_CPUS``. Da notare che non è detto
 | 
						|
che la numerazione dei processori sia continua. Quando avete terminato,
 | 
						|
ritornate allo stato precedente con :c:func:`put_cpu()`.
 | 
						|
 | 
						|
Se sapete che non dovete essere interrotti da altri processi (per esempio,
 | 
						|
se siete in un contesto d'interruzione, o il diritto di prelazione
 | 
						|
è disabilitato) potete utilizzare smp_processor_id().
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
``__init``/``__exit``/``__initdata``
 | 
						|
------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in  ``include/linux/init.h``
 | 
						|
 | 
						|
Dopo l'avvio, il kernel libera una sezione speciale; le funzioni marcate
 | 
						|
con ``__init`` e le strutture dati marcate con ``__initdata`` vengono
 | 
						|
eliminate dopo il completamento dell'avvio: in modo simile i moduli eliminano
 | 
						|
questa memoria dopo l'inizializzazione. ``__exit`` viene utilizzato per
 | 
						|
dichiarare che una funzione verrà utilizzata solo in fase di rimozione:
 | 
						|
la detta funzione verrà eliminata quando il file che la contiene non è
 | 
						|
compilato come modulo. Guardate l'header file per informazioni. Da notare che
 | 
						|
non ha senso avere una funzione marcata come ``__init`` e al tempo stesso
 | 
						|
esportata ai moduli utilizzando :c:func:`EXPORT_SYMBOL()` o
 | 
						|
:c:func:`EXPORT_SYMBOL_GPL()` - non funzionerà.
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`__initcall()`/:c:func:`module_init()`
 | 
						|
----------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in  ``include/linux/init.h`` / ``include/linux/module.h``
 | 
						|
 | 
						|
Molte parti del kernel funzionano bene come moduli (componenti del kernel
 | 
						|
caricabili dinamicamente). L'utilizzo delle macro :c:func:`module_init()`
 | 
						|
e :c:func:`module_exit()` semplifica la scrittura di codice che può funzionare
 | 
						|
sia come modulo, sia come parte del kernel, senza l'ausilio di #ifdef.
 | 
						|
 | 
						|
La macro :c:func:`module_init()` definisce quale funzione dev'essere
 | 
						|
chiamata quando il modulo viene inserito (se il file è stato compilato come
 | 
						|
tale), o in fase di avvio : se il file non è stato compilato come modulo la
 | 
						|
macro :c:func:`module_init()` diventa equivalente a :c:func:`__initcall()`,
 | 
						|
la quale, tramite qualche magia del linker, s'assicura che la funzione venga
 | 
						|
chiamata durante l'avvio.
 | 
						|
 | 
						|
La funzione può ritornare un numero d'errore negativo per scatenare un
 | 
						|
fallimento del caricamento (sfortunatamente, questo non ha effetto se il
 | 
						|
modulo è compilato come parte integrante del kernel). Questa funzione è chiamata
 | 
						|
in contesto utente con le interruzioni abilitate, quindi potrebbe dormire.
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`module_exit()`
 | 
						|
-----------------------
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
Definita in  ``include/linux/module.h``
 | 
						|
 | 
						|
Questa macro definisce la funzione che dev'essere chiamata al momento della
 | 
						|
rimozione (o mai, nel caso in cui il file sia parte integrante del kernel).
 | 
						|
Essa verrà chiamata solo quando il contatore d'uso del modulo raggiunge lo
 | 
						|
zero. Questa funzione può anche dormire, ma non può fallire: tutto dev'essere
 | 
						|
ripulito prima che la funzione ritorni.
 | 
						|
 | 
						|
Da notare che questa macro è opzionale: se non presente, il modulo non sarà
 | 
						|
removibile (a meno che non usiate 'rmmod -f' ).
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`try_module_get()`/:c:func:`module_put()`
 | 
						|
-------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definite in ``include/linux/module.h``
 | 
						|
 | 
						|
Queste funzioni maneggiano il contatore d'uso del modulo per proteggerlo dalla
 | 
						|
rimozione (in aggiunta, un modulo non può essere rimosso se un altro modulo
 | 
						|
utilizzo uno dei sui simboli esportati: vedere di seguito). Prima di eseguire
 | 
						|
codice del modulo, dovreste chiamare :c:func:`try_module_get()` su quel modulo:
 | 
						|
se fallisce significa che il modulo è stato rimosso e dovete agire come se
 | 
						|
non fosse presente. Altrimenti, potete accedere al modulo in sicurezza, e
 | 
						|
chiamare :c:func:`module_put()` quando avete finito.
 | 
						|
 | 
						|
La maggior parte delle strutture registrabili hanno un campo owner
 | 
						|
(proprietario), come nella struttura
 | 
						|
:c:type:`struct file_operations <file_operations>`.
 | 
						|
Impostate questo campo al valore della macro ``THIS_MODULE``.
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
Code d'attesa ``include/linux/wait.h``
 | 
						|
======================================
 | 
						|
 | 
						|
**[DORMONO]**
 | 
						|
 | 
						|
Una coda d'attesa è usata per aspettare che qualcuno vi attivi quando una
 | 
						|
certa condizione s'avvera. Per evitare corse critiche, devono essere usate
 | 
						|
con cautela. Dichiarate una :c:type:`wait_queue_head_t`, e poi i processi
 | 
						|
che vogliono attendere il verificarsi di quella condizione dichiareranno
 | 
						|
una :c:type:`wait_queue_entry_t` facendo riferimento a loro stessi, poi
 | 
						|
metteranno questa in coda.
 | 
						|
 | 
						|
Dichiarazione
 | 
						|
-------------
 | 
						|
 | 
						|
Potere dichiarare una ``wait_queue_head_t`` utilizzando la macro
 | 
						|
:c:func:`DECLARE_WAIT_QUEUE_HEAD()` oppure utilizzando la procedura
 | 
						|
:c:func:`init_waitqueue_head()` nel vostro codice d'inizializzazione.
 | 
						|
 | 
						|
Accodamento
 | 
						|
-----------
 | 
						|
 | 
						|
Mettersi in una coda d'attesa è piuttosto complesso, perché dovete
 | 
						|
mettervi in coda prima di verificare la condizione. Esiste una macro
 | 
						|
a questo scopo: :c:func:`wait_event_interruptible()` (``include/linux/wait.h``).
 | 
						|
Il primo argomento è la testa della coda d'attesa, e il secondo è
 | 
						|
un'espressione che dev'essere valutata; la macro ritorna 0 quando questa
 | 
						|
espressione è vera, altrimenti ``-ERESTARTSYS`` se è stato ricevuto un segnale.
 | 
						|
La versione :c:func:`wait_event()` ignora i segnali.
 | 
						|
 | 
						|
Svegliare una procedura in coda
 | 
						|
-------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Chiamate :c:func:`wake_up()` (``include/linux/wait.h``); questa attiverà tutti
 | 
						|
i processi in coda. Ad eccezione se uno di questi è impostato come
 | 
						|
``TASK_EXCLUSIVE``, in questo caso i rimanenti non verranno svegliati.
 | 
						|
Nello stesso header file esistono altre varianti di questa funzione.
 | 
						|
 | 
						|
Operazioni atomiche
 | 
						|
===================
 | 
						|
 | 
						|
Certe operazioni sono garantite come atomiche su tutte le piattaforme.
 | 
						|
Il primo gruppo di operazioni utilizza :c:type:`atomic_t`
 | 
						|
(``include/asm/atomic.h``); questo contiene un intero con segno (minimo 32bit),
 | 
						|
e dovete utilizzare queste funzione per modificare o leggere variabili di tipo
 | 
						|
:c:type:`atomic_t`. :c:func:`atomic_read()` e :c:func:`atomic_set()` leggono ed
 | 
						|
impostano il contatore, :c:func:`atomic_add()`, :c:func:`atomic_sub()`,
 | 
						|
:c:func:`atomic_inc()`, :c:func:`atomic_dec()`, e
 | 
						|
:c:func:`atomic_dec_and_test()` (ritorna vero se raggiunge zero dopo essere
 | 
						|
stata decrementata).
 | 
						|
 | 
						|
Sì. Ritorna vero (ovvero != 0) se la variabile atomica è zero.
 | 
						|
 | 
						|
Da notare che queste funzioni sono più lente rispetto alla normale aritmetica,
 | 
						|
e quindi non dovrebbero essere usate a sproposito.
 | 
						|
 | 
						|
Il secondo gruppo di operazioni atomiche sono definite in
 | 
						|
``include/linux/bitops.h`` ed agiscono sui bit d'una variabile di tipo
 | 
						|
``unsigned long``. Queste operazioni prendono come argomento un puntatore
 | 
						|
alla variabile, e un numero di bit dove 0 è quello meno significativo.
 | 
						|
:c:func:`set_bit()`, :c:func:`clear_bit()` e :c:func:`change_bit()`
 | 
						|
impostano, cancellano, ed invertono il bit indicato.
 | 
						|
:c:func:`test_and_set_bit()`, :c:func:`test_and_clear_bit()` e
 | 
						|
:c:func:`test_and_change_bit()` fanno la stessa cosa, ad eccezione che
 | 
						|
ritornano vero se il bit era impostato; queste sono particolarmente
 | 
						|
utili quando si vuole impostare atomicamente dei flag.
 | 
						|
 | 
						|
Con queste operazioni è possibile utilizzare indici di bit che eccedono
 | 
						|
il valore ``BITS_PER_LONG``. Il comportamento è strano sulle piattaforme
 | 
						|
big-endian quindi è meglio evitarlo.
 | 
						|
 | 
						|
Simboli
 | 
						|
=======
 | 
						|
 | 
						|
All'interno del kernel, si seguono le normali regole del linker (ovvero,
 | 
						|
a meno che un simbolo non venga dichiarato con visibilita limitata ad un
 | 
						|
file con la parola chiave ``static``, esso può essere utilizzato in qualsiasi
 | 
						|
parte del kernel). Nonostante ciò, per i moduli, esiste una tabella dei
 | 
						|
simboli esportati che limita i punti di accesso al kernel. Anche i moduli
 | 
						|
possono esportare simboli.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`EXPORT_SYMBOL()`
 | 
						|
-------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/linux/export.h``
 | 
						|
 | 
						|
Questo è il classico metodo per esportare un simbolo: i moduli caricati
 | 
						|
dinamicamente potranno utilizzare normalmente il simbolo.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`EXPORT_SYMBOL_GPL()`
 | 
						|
-----------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/linux/export.h``
 | 
						|
 | 
						|
Essa è simile a :c:func:`EXPORT_SYMBOL()` ad eccezione del fatto che i
 | 
						|
simboli esportati con :c:func:`EXPORT_SYMBOL_GPL()` possono essere
 | 
						|
utilizzati solo dai moduli che hanno dichiarato una licenza compatibile
 | 
						|
con la GPL attraverso :c:func:`MODULE_LICENSE()`. Questo implica che la
 | 
						|
funzione esportata è considerata interna, e non una vera e propria interfaccia.
 | 
						|
Alcuni manutentori e sviluppatori potrebbero comunque richiedere
 | 
						|
:c:func:`EXPORT_SYMBOL_GPL()` quando si aggiungono nuove funzionalità o
 | 
						|
interfacce.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`EXPORT_SYMBOL_NS()`
 | 
						|
----------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/linux/export.h``
 | 
						|
 | 
						|
Questa è una variate di `EXPORT_SYMBOL()` che permette di specificare uno
 | 
						|
spazio dei nomi. Lo spazio dei nomi è documentato in
 | 
						|
Documentation/translations/it_IT/core-api/symbol-namespaces.rst.
 | 
						|
 | 
						|
:c:func:`EXPORT_SYMBOL_NS_GPL()`
 | 
						|
--------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Definita in ``include/linux/export.h``
 | 
						|
 | 
						|
Questa è una variate di `EXPORT_SYMBOL_GPL()` che permette di specificare uno
 | 
						|
spazio dei nomi. Lo spazio dei nomi è documentato in
 | 
						|
Documentation/translations/it_IT/core-api/symbol-namespaces.rst.
 | 
						|
 | 
						|
Procedure e convenzioni
 | 
						|
=======================
 | 
						|
 | 
						|
Liste doppiamente concatenate ``include/linux/list.h``
 | 
						|
------------------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Un tempo negli header del kernel c'erano tre gruppi di funzioni per
 | 
						|
le liste concatenate, ma questa è stata la vincente. Se non avete particolari
 | 
						|
necessità per una semplice lista concatenata, allora questa è una buona scelta.
 | 
						|
 | 
						|
In particolare, :c:func:`list_for_each_entry()` è utile.
 | 
						|
 | 
						|
Convenzione dei valori di ritorno
 | 
						|
---------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Per codice chiamato in contesto utente, è molto comune sfidare le convenzioni
 | 
						|
C e ritornare 0 in caso di successo, ed un codice di errore negativo
 | 
						|
(eg. ``-EFAULT``) nei casi fallimentari. Questo potrebbe essere controintuitivo
 | 
						|
a prima vista, ma è abbastanza diffuso nel kernel.
 | 
						|
 | 
						|
Utilizzate :c:func:`ERR_PTR()` (``include/linux/err.h``) per codificare
 | 
						|
un numero d'errore negativo in un puntatore, e :c:func:`IS_ERR()` e
 | 
						|
:c:func:`PTR_ERR()` per recuperarlo di nuovo: così si evita d'avere un
 | 
						|
puntatore dedicato per il numero d'errore. Da brividi, ma in senso positivo.
 | 
						|
 | 
						|
Rompere la compilazione
 | 
						|
-----------------------
 | 
						|
 | 
						|
Linus e gli altri sviluppatori a volte cambiano i nomi delle funzioni e
 | 
						|
delle strutture nei kernel in sviluppo; questo non è solo per tenere
 | 
						|
tutti sulle spine: questo riflette cambiamenti fondamentati (eg. la funzione
 | 
						|
non può più essere chiamata con le funzioni attive, o fa controlli aggiuntivi,
 | 
						|
o non fa più controlli che venivano fatti in precedenza). Solitamente a questo
 | 
						|
s'accompagna un'adeguata e completa nota sulla lista di discussone
 | 
						|
più adatta; cercate negli archivi. Solitamente eseguire una semplice
 | 
						|
sostituzione su tutto un file rendere le cose **peggiori**.
 | 
						|
 | 
						|
Inizializzazione dei campi d'una struttura
 | 
						|
------------------------------------------
 | 
						|
 | 
						|
Il metodo preferito per l'inizializzazione delle strutture è quello
 | 
						|
di utilizzare gli inizializzatori designati, come definiti nello
 | 
						|
standard ISO C99, eg::
 | 
						|
 | 
						|
    static struct block_device_operations opt_fops = {
 | 
						|
            .open               = opt_open,
 | 
						|
            .release            = opt_release,
 | 
						|
            .ioctl              = opt_ioctl,
 | 
						|
            .check_media_change = opt_media_change,
 | 
						|
    };
 | 
						|
 | 
						|
Questo rende più facile la ricerca con grep, e rende più chiaro quale campo
 | 
						|
viene impostato. Dovreste fare così perché si mostra meglio.
 | 
						|
 | 
						|
Estensioni GNU
 | 
						|
--------------
 | 
						|
 | 
						|
Le estensioni GNU sono esplicitamente permesse nel kernel Linux. Da notare
 | 
						|
che alcune delle più complesse non sono ben supportate, per via dello scarso
 | 
						|
sviluppo, ma le seguenti sono da considerarsi la norma (per maggiori dettagli,
 | 
						|
leggete la sezione "C Extensions" nella pagina info di GCC - Sì, davvero
 | 
						|
la pagina info, la pagina man è solo un breve riassunto delle cose nella
 | 
						|
pagina info).
 | 
						|
 | 
						|
-  Funzioni inline
 | 
						|
 | 
						|
-  Istruzioni in espressioni (ie. il costrutto ({ and }) ).
 | 
						|
 | 
						|
-  Dichiarate attributi di una funzione / variabile / tipo
 | 
						|
   (__attribute__)
 | 
						|
 | 
						|
-  typeof
 | 
						|
 | 
						|
-  Array con lunghezza zero
 | 
						|
 | 
						|
-  Macro varargs
 | 
						|
 | 
						|
-  Aritmentica sui puntatori void
 | 
						|
 | 
						|
-  Inizializzatori non costanti
 | 
						|
 | 
						|
-  Istruzioni assembler (non al di fuori di 'arch/' e 'include/asm/')
 | 
						|
 | 
						|
-  Nomi delle funzioni come stringhe (__func__).
 | 
						|
 | 
						|
-  __builtin_constant_p()
 | 
						|
 | 
						|
Siate sospettosi quando utilizzate long long nel kernel, il codice generato
 | 
						|
da gcc è orribile ed anche peggio: le divisioni e le moltiplicazioni non
 | 
						|
funzionano sulle piattaforme i386 perché le rispettive funzioni di runtime
 | 
						|
di GCC non sono incluse nell'ambiente del kernel.
 | 
						|
 | 
						|
C++
 | 
						|
---
 | 
						|
 | 
						|
Solitamente utilizzare il C++ nel kernel è una cattiva idea perché
 | 
						|
il kernel non fornisce il necessario ambiente di runtime e gli header file
 | 
						|
non sono stati verificati. Rimane comunque possibile, ma non consigliato.
 | 
						|
Se davvero volete usarlo, almeno evitate le eccezioni.
 | 
						|
 | 
						|
NUMif
 | 
						|
-----
 | 
						|
 | 
						|
Viene generalmente considerato più pulito l'uso delle macro negli header file
 | 
						|
(o all'inizio dei file .c) per astrarre funzioni piuttosto che utlizzare
 | 
						|
l'istruzione di pre-processore \`#if' all'interno del codice sorgente.
 | 
						|
 | 
						|
Mettere le vostre cose nel kernel
 | 
						|
=================================
 | 
						|
 | 
						|
Al fine d'avere le vostre cose in ordine per l'inclusione ufficiale, o
 | 
						|
anche per avere patch pulite, c'è del lavoro amministrativo da fare:
 | 
						|
 | 
						|
-  Trovare chi è responsabile del codice che state modificando. Guardare in cima
 | 
						|
   ai file sorgenti, all'interno del file ``MAINTAINERS``, ed alla fine
 | 
						|
   di tutti nel file ``CREDITS``. Dovreste coordinarvi con queste persone
 | 
						|
   per evitare di duplicare gli sforzi, o provare qualcosa che è già stato
 | 
						|
   rigettato.
 | 
						|
 | 
						|
   Assicuratevi di mettere il vostro nome ed indirizzo email in cima a
 | 
						|
   tutti i file che create o che maneggiate significativamente. Questo è
 | 
						|
   il primo posto dove le persone guarderanno quando troveranno un baco,
 | 
						|
   o quando **loro** vorranno fare una modifica.
 | 
						|
 | 
						|
-  Solitamente vorrete un'opzione di configurazione per la vostra modifica
 | 
						|
   al kernel. Modificate ``Kconfig`` nella cartella giusta. Il linguaggio
 | 
						|
   Config è facile con copia ed incolla, e c'è una completa documentazione
 | 
						|
   nel file ``Documentation/kbuild/kconfig-language.rst``.
 | 
						|
 | 
						|
   Nella descrizione della vostra opzione, assicuratevi di parlare sia agli
 | 
						|
   utenti esperti sia agli utente che non sanno nulla del vostro lavoro.
 | 
						|
   Menzionate qui le incompatibilità ed i problemi. Chiaramente la
 | 
						|
   descrizione deve terminare con “if in doubt, say N” (se siete in dubbio,
 | 
						|
   dite N) (oppure, occasionalmente, \`Y'); questo è per le persone che non
 | 
						|
   hanno idea di che cosa voi stiate parlando.
 | 
						|
 | 
						|
-  Modificate il file ``Makefile``: le variabili CONFIG sono esportate qui,
 | 
						|
   quindi potete solitamente aggiungere una riga come la seguete
 | 
						|
   "obj-$(CONFIG_xxx) += xxx.o". La sintassi è documentata nel file
 | 
						|
   ``Documentation/kbuild/makefiles.rst``.
 | 
						|
 | 
						|
-  Aggiungete voi stessi in ``CREDITS`` se credete di aver fatto qualcosa di
 | 
						|
   notevole, solitamente qualcosa che supera il singolo file (comunque il vostro
 | 
						|
   nome dovrebbe essere all'inizio dei file sorgenti). ``MAINTAINERS`` significa
 | 
						|
   che volete essere consultati quando vengono fatte delle modifiche ad un
 | 
						|
   sottosistema, e quando ci sono dei bachi; questo implica molto di più di un
 | 
						|
   semplice impegno su una parte del codice.
 | 
						|
 | 
						|
-  Infine, non dimenticatevi di leggere
 | 
						|
   ``Documentation/process/submitting-patches.rst``.
 | 
						|
 | 
						|
Trucchetti del kernel
 | 
						|
=====================
 | 
						|
 | 
						|
Dopo una rapida occhiata al codice, questi sono i preferiti. Sentitevi liberi
 | 
						|
di aggiungerne altri.
 | 
						|
 | 
						|
``arch/x86/include/asm/delay.h``::
 | 
						|
 | 
						|
    #define ndelay(n) (__builtin_constant_p(n) ? \
 | 
						|
            ((n) > 20000 ? __bad_ndelay() : __const_udelay((n) * 5ul)) : \
 | 
						|
            __ndelay(n))
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
``include/linux/fs.h``::
 | 
						|
 | 
						|
    /*
 | 
						|
     * Kernel pointers have redundant information, so we can use a
 | 
						|
     * scheme where we can return either an error code or a dentry
 | 
						|
     * pointer with the same return value.
 | 
						|
     *
 | 
						|
     * This should be a per-architecture thing, to allow different
 | 
						|
     * error and pointer decisions.
 | 
						|
     */
 | 
						|
     #define ERR_PTR(err)    ((void *)((long)(err)))
 | 
						|
     #define PTR_ERR(ptr)    ((long)(ptr))
 | 
						|
     #define IS_ERR(ptr)     ((unsigned long)(ptr) > (unsigned long)(-1000))
 | 
						|
 | 
						|
``arch/x86/include/asm/uaccess_32.h:``::
 | 
						|
 | 
						|
    #define copy_to_user(to,from,n)                         \
 | 
						|
            (__builtin_constant_p(n) ?                      \
 | 
						|
             __constant_copy_to_user((to),(from),(n)) :     \
 | 
						|
             __generic_copy_to_user((to),(from),(n)))
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
``arch/sparc/kernel/head.S:``::
 | 
						|
 | 
						|
    /*
 | 
						|
     * Sun people can't spell worth damn. "compatability" indeed.
 | 
						|
     * At least we *know* we can't spell, and use a spell-checker.
 | 
						|
     */
 | 
						|
 | 
						|
    /* Uh, actually Linus it is I who cannot spell. Too much murky
 | 
						|
     * Sparc assembly will do this to ya.
 | 
						|
     */
 | 
						|
    C_LABEL(cputypvar):
 | 
						|
            .asciz "compatibility"
 | 
						|
 | 
						|
    /* Tested on SS-5, SS-10. Probably someone at Sun applied a spell-checker. */
 | 
						|
            .align 4
 | 
						|
    C_LABEL(cputypvar_sun4m):
 | 
						|
            .asciz "compatible"
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
``arch/sparc/lib/checksum.S:``::
 | 
						|
 | 
						|
            /* Sun, you just can't beat me, you just can't.  Stop trying,
 | 
						|
             * give up.  I'm serious, I am going to kick the living shit
 | 
						|
             * out of you, game over, lights out.
 | 
						|
             */
 | 
						|
 | 
						|
 | 
						|
Ringraziamenti
 | 
						|
==============
 | 
						|
 | 
						|
Ringrazio Andi Kleen per le sue idee, le risposte alle mie domande,
 | 
						|
le correzioni dei miei errori, l'aggiunta di contenuti, eccetera.
 | 
						|
Philipp Rumpf per l'ortografia e per aver reso più chiaro il testo, e
 | 
						|
per alcuni eccellenti punti tutt'altro che ovvi. Werner Almesberger
 | 
						|
per avermi fornito un ottimo riassunto di :c:func:`disable_irq()`,
 | 
						|
e Jes Sorensen e Andrea Arcangeli per le precisazioni. Michael Elizabeth
 | 
						|
Chastain per aver verificato ed aggiunto la sezione configurazione.
 | 
						|
Telsa Gwynne per avermi insegnato DocBook.
 |